13 aprile 2014

Anteprima: Quando il diavolo mi ha preso per mano di April G. Tucholke



Titolo: Quando il diavolo mi ha preso per mano
Autore: April G. Tucholke
Prezzo: 16,00 euro
Pagine: 264
Genere: young adult, horror, dark-fantasy
Editore: Piemme (collana Freeway)
Data di pubblicazione: 15 Aprile 2014



Trama:

Nel paesino di mare dove abita Violet White non succede mai niente... fino a quando River West non affitta la casetta dietro la sua e incominciano ad accadere cose inquietanti. River è soltanto un bugiardo dal sorriso irresistibile e un passato misterioso? O dietro i suoi occhi ipnotici si nasconde qualcos'altro? La nonna di Violet l'aveva sempre messa in guardia dai giochi che sa fare il diavolo, ma lei non aveva mai pensato che potesse nascondersi dietro un ragazzo dai capelli scuri che si appisola in giardino, adora il caffè e ti fa tremare di passione.


April Tucholke va pazza per i vecchi film, i cattivoni dai capelli rossi, le cucine enormi e adora discutere di omicidi a cena. Vive con il marito in Oregon ai confini con la foresta. Questo è il suo primo romanzo.



"Isobel stava giocando col suo hula hoop proprio qui davanti al mausoleo e lui le è piombato addosso... e se l'è portata via." Fece una pausa e guardò il cielo. "Aveva gli occhi rossi ed era vestito come ci si vestiva una volta e sembrava un uomo normale, a parte gli occhi rossi e i vestiti del giorno del ringraziamento e il bastone a serpente. Ma l'ho capito subito che era il Diavolo."
Era una specie di gioco. Un gioco da bambini che si era spinto troppo oltre. Guardai le loro facce serie, i paletti stretti in ogni mano, il loro silenzio innaturale. Mi domandai che fine avesse fatto la ragazzina. Isobel. Era tornata a casa senza avvertire il fratello? Oppure qualcuno l'aveva veramente rapita?
Lanciai un'ultima occhiata a Jack da sopra la spalla, ancora inginocchiato a terra. Non avevo notato nessuna punta di malizia, nessun orgoglio nella creazione del gioco, nessuna gioia frenetica per essere ancora in giro a quell'ora. Aveva la serietà di un soldato che sta per andare in guerra. Sconvolgente. Strano. Mi domandai se avessi dovuto avvertire qualcuno di quello che stava succedendo. Cercare qualche genitore, o chiamare la polizia.
"Violet."
Smisi di camminare e guardai River.
"Non preoccuparti per loro. È solo un gioco."
Non risposi.
River appoggiò il suo bacino al mio e la mia schiena incontrò il cancello di ferro battuto. Curvò le dita dietro la mia testa e i miei pensieri... cessarono.
Mi baciò. Le mie labbra incontrarono le sue e semplicemente. Smisi. Di. Pensare. Non pensai al fatto che River era ancora uno sconosciuto. Non pensai al tunnel, o a Jack, o al Diavolo, o a qualsiasi altra cosa. Le labbra mi si sciolsero nel cuore, che si sciolse nelle gambe, che si sciolsero nel terreno sotto di me.

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