8 novembre 2014

Recensione: Diario di un killer sentimentale di Luis Sepúlveda



Titolo: Diario di un killer sentimentale
Autore: Sepúlveda Luis
Editore: La Biblioteca di Repubblica
Prezzo: ----------




Trama:


Un professionista è sempre un professionista, ma la giornata era iniziata male: faceva un caldo infernale a Madrid e la sua amichetta francese l'aveva piantato come un cretino per qualcuno incontrato a Veracruz. La compagnia di una buona bottiglia di whisky e di una mulatta che si portava dietro tutta l'aria dei Caraibi non gli aveva risollevato l'umore, quella ragazzina viziata dai fianchi sodi e dalla bocca rossa lo aveva proprio messo al tappeto. In fondo, dietro i modi da duro, lui era un killer sentimentale. Non che fosse superstizioso, ma in una giornata del genere la cosa migliore sarebbe stata non accettare incarichi, anche se la ricompensa aveva sei zeri sulla destra ed era esentasse. Il tipo che doveva eliminare, uno con l'aria dell'idealista, ma anche di chi non soffre la solitudine fra le lenzuola, non gli piaceva affatto, puzzava troppo di filantropia. I retroscena dell'incarico, però, lo incuriosivano stranamente. Chi voleva la morte di quel messicano? Quali peccati aveva commesso? Come mai due gringo, agenti della D.E.A., sorvegliavano la sua camera? Perché un filantropo appariva coinvolto in traffici di droga? Era sempre rischioso farsi troppe domande in un mestiere come il suo dove non esistevano licenziamenti ma certificati di morte.



Cosa penso:



Che scoperte interessanti si possono fare cercando nella libreria di una madre insegnante di italiano, con una scorta di classici da togliere il fiato.
Ho trovato questo libricino, scritto dalla penna di Luis Sepulveda, ho pensato: La storia della gabbianella e del gatto che le insegnò a volare mi è piaciuto molto, perché non provare anche questo? E non delude, per niente!
Sono poche pagine, ma sono così ricche, un concentrato di immagini e sensazioni che rendono la trama molto avvincente. Con un linguaggio diretto che colpisce per la sua crudezza, ironico per i monologhi con “l’uomo dello specchio” riguardanti il mestiere del killer che mal si sposa con l’improvvisa ed irrefrenabile cotta presa per una giovane ed affascinante ragazza francese.
Le ambientazioni sono molto varie,  passiamo per Madrid, Istambul, Parigi, Città del Messico e i personaggi sono bene approfonditi pur essendo un libro è molto breve. Un finale che lascia un po’ l’amaro in bocca, ma che non è poi così scontato come molti dicono, almeno per me!
Un piccolo gioiello che non può non essere letto.



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