Se anche voi siete cresciute a pane favola e fantasia,
se anche voi avete baciato un discreto numero di rospi
con la segreta speranza che si trasformassero in principi,
se anche voi siete rimaste tenacemente aggrappate a un ideale romantico
che sembra regolarmente destinato a infrangersi contro la realtà,
questo libro parla anche di voi.
Perché magari non abbiamo tutte nel cuore la stessa favola,
ma la nostra favola la vogliamo tutte.
Titolo: Vogliamo la favola
Autore: Simona Siri
Prezzo: 13,00 Euro
Pagine: 208
Trama:
«È chiaro che è colpa loro, di tutte le coppie da sogno che hanno popolato la nostra immaginazione fin dalla più tenera età, non importa se reali o inventate, se cinematografiche o letterarie, se in carne e ossa o fatte a cartone animato. È colpa loro. Se la nostra vita sentimentale si è nutrita di aspettative troppo alte. Se qualsiasi storia passata, presente o futura che non contenga passione in quantità ridicola ci sembra una noia mortale. Se abbiamo aspettato l’arrivo del Principe Azzurro, o anche di una versione scolorita. Se, insomma, abbiamo creduto e fortissimamente voluto la favola. È colpa loro: belli, innamorati, complici. Ci abbiamo creduto, li abbiamo invidiati, ci siamo perse nell’idea che l’unico amore degno di essere vissuto fosse il loro e se non si è amate così, allora è un fallimento, oltre che una noia. Ci siamo fatte fregare, è vero, e questo lo abbiamo ormai capito e stabilito. Ne valeva la pena? Secondo me sì. Voglio dire, ma sai che triste la vita senza neanche un po’ di sogno?»
Con il suo stile inconfondibile, alternando una sana autoironia a una punta di inguaribile romanticismo, Simona Siri riesce a intrecciare le grandi storie d'amore con cui siamo cresciute e di cui ci siamo nutrite con le piccole e grandi storie d'amore che hanno segnato la sua vita. Dall'incontro-scontro tra favola e realtà scaturisce un'educazione sentimentale che è unica e personalissima, ma in cui potranno riconoscersi donne e ragazze di tutte le età.
Simona Siri vive a Milano con un jack russell di nome Ugo.
Scrive per la carta stampata (Vanity Fair, Myself e GQ) e per la televisione (Le invasioni barbariche). Per TEA ha pubblicato nel 2012 Lamento di una maggiorata.
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